Pochissimi componenti dell’ultimo top di gamma Huawei sono prodotti in america. Huawei forse c’è l’ha fatta ad essere autonoma?
Il BAN imposto dagli Stati Uniti vero Huawei sarà almeno fino a maggio 2021 ed ora, con il blocco imposto anche sulla fornitura dei chip, l’azienda Cinese è in forte crisi di approvvigionamento di materiale e tecnologie da usare sui suoi smartphone. Se gli USA alzano le barricate, le aziende cinesi non stanno a guardare e Huawei sta lavorando duramente per diventare indipendente.
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C’è però da sottolineare che lo sforzo di Huawei è incredibile e nel top di gamma Huawei Mate 30 Pro appena l’1% delle componenti utilizzati è americana, mentre tutto il resto è asiatico e di fatto resta ben poco per diventare totalmente indipendente dagli Stati Uniti. Infatti l’elenco seguente mostra come pochissimi componenti siano americani e tutto il resto viene da Cina, Giappone, Corea e altri.
Secondo la Fomalhaut Techno Solutions, il teardown del Huawei Mate 30 ha confermato come l’hardware usato sull’ultimo dispositivo top di gamma immesso sul mercato dall’azienda Cinese, usi pochissimi componenti USA demandando la produzione del 99% dei componenti ad aziende non americane. Un grosso passo in avanti verso l’autonomia totale di Huawei e di molte altre aziende del settore.
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Rispetto alla precedente generazione, si passa dall’11% ad appena l’1% sull’ultimo dispositivo della serie Mate dove a produrre i componenti ci pensano nazioni come Giappone, Cina e Sud Corea con la sola protezione del display prodotta da Corning. Sicuramente un passo avanti enorme che fa capire come la Cina voglia slegarsi dal dominio USA e forse tra qualche anno potremmo assistere ad una completa autonomia sia hardware che software.
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