Il gruppo hacker Lockbit ha annunciato di aver bucato nientemeno che l’Agenzia delle Entrate, entrando in possesso di ben 78Gb di dati
AGGIORNAMENTO Come supposto, non è stato attaccato il sito dell’Agenzia delle Entrate ma un’azienda esterna. Nella fattispecie tra i dati pubblicati ci sono riferimenti a Zucchetti (GESIS e GESISD), che hanno confermato l’attacco, riferimento alla Studio Teruzzi Commercialisti Gesis Srl.
Uno dei siti italiani più protetti di tutti, agenziaentrate.gov.it, sarebbe finito sotto attacco hacker a fine marzo 2022, con un furto davvero colossale di ben 78GB di dati dei contribuenti. Il fatto, se confermato, sarebbe davvero gravissimo ma al momento le prove non ci sono ma intanto l‘Agenzia delle Entrate ha negato l’attacco.
In riferimento alla notizia apparsa sui social e ripresa da alcuni organi di stampa circa il presunto furto di dati dal sistema informativo della fiscalità, l’Agenzia delle Entrate precisa di aver immediatamente chiesto un riscontro e dei chiarimenti a Sogei Spa, società pubblica interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che gestisce le infrastrutture tecnologiche dell’amministrazione finanziaria. Dagli accertamenti tecnici svolti, Sogei esclude che possa essersi verificato un attacco informatico al sito dell’Agenzia.
Il gruppo ransomware Lockbit ha pubblicato una pagina che annuncia il countdown fissato per fine mese, dove pubblicherà tutti i dati rubati se non si paga il riscatto. Il fatto risalirebbe a marzo scorso, dove il sito per diverse ore è stato inaccessibile e con gravi problemi di rallentamento.
E’ il gruppo hacker Lockbit 3.0, uno dei principali gruppi cybercriminali, a lanciare la bomba, annunciando di aver avuto accesso al sito, sottraendo ben 78GB di dati. Ad oggi, però Lockbit non ha fornito alcuna prova del furto, neanche i sample che dimostrerebbero la veridicità dell’attacco.
In passato lo stesso gruppo di cybercriminali ha attaccato il sito della SIAE rubando però ben pochi dati sensibili, ma solo qualche documento e certificati ma nulla di rilevante poiché mancavano tutti i dati finanziari. Adesso il colpo sarebbe enorme, direttamente al sito dell’Agenzia delle Entrate Italiane, che però ha subito smentito e non ci sono neanche le prove del furto.
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