Chi usa la versione gratuita di Avast Antivirus si dovrà preoccupare visto che sembrerebbe avido dei nostri dati che poi sono rivenduti ad aziende esterne
Un rapporto eseguito da PCMag e Motherboard, mette nell’occhio del ciclone l’antivirus gratuito Avast che raccoglierebbe dati per poi inviarli sui server e rivenderli a società terze. Una vera e propria bufera che sicuramente lascerà un sacco di polverone dietro.
Avast ha già detto la sua, dichiarando che i dati sono stati anonimi, e quindi non collegati ai singoli utenti, che sono state cancellate prima vendere i dati agli inserzionisti e ad altre società. Tuttavia, la ricerca afferma che questi dati anonimi possono essere collegati ai singoli utenti con gli strumenti disponibili alle aziende a cui vengono venduti.
Jumpshot, una divisione Avast responsabile della vendita di dati, accede ai dati utente dall‘estensione del browser gratuita di Avast Antivirus. Secondo il rapporto, Jumpshot ha accesso ai dati di oltre 100 milioni di dispositivi, inclusi PC e dispositivi mobili.
Dunque la colpa è dell’estensione gratuita di Avast per alcuni browser, che sarebbe in grado di catturare tantissime informazioni ed inviarle ad Avast. E’ lo stesso meccanismo che usano altri giganti del web come Facebook o Google che offrono prodotti gratuiti in cambio di “dati”.
Quali dati vengono raccolti da Avast?
La gravità della faccenda sulla raccolta di dati da Avast è è che contengono tutti i click degli utenti con timestamp della sessione di navigazione fino ai millisecondi. Inoltre, i dati hanno anche un identificatore univoco chiamato ID dispositivo che permette di raggiungere con precisione l’utente, quindi non sono anonimi se usati da aziende ad hoc.
Un esempio è se questi dati vengono venduti ad Amazon o altre agenzie, che hanno acquistato in un dato orario un prodotto, è facile capire che quell’utente sia effettivamente lui, incrociando i dati. Una volta avuta la connessione con l’ID dispositivo, si può capire che acquisti abbia fatto e su quali altri store.
In fase di installazione delle versione gratuita di Avast, compare un messaggio che annuncia la vendita dei dati all’azienda incriminata. Quindi tutto anche scritto nelle regole di Avast Free anche se nessuno mai legge queste informazioni che sono sempre lunghissime.
Se ci permetti di fare ciò, forniremo alla nostra sussidiaria Jumpshot una serie di dati de-identificati derivati dalla cronologia del tuo browser allo scopo di consentire a Jumpshot di analizzare le tendenze di mercato e altri spunti di valore. I dati sono pienamente de-identificati e aggregati e non possono essere usati per identificarti personalmente. Jumpshot potrebbe condividere questi dati aggregati con i suoi clienti.
Google, Microsoft e IBM acquistano dati da Avast
L’elenco dei client menzionato sul sito web di Jumpshot include nomi di alto profilo come Google, Microsoft e IBM. Sappiamo tutti che se tali dati vengono dati a grandi aziende, possono essere utilizzati per tracciare le nostre attività sul web senza molti sforzi.
Quanti dati sono raccolti?
Avast è installato su oltre 430 milioni dispositivi, mentre Jumpshot ha dichiarato di avere dati provenienti da oltre 100 milioni di dispositivi. Dunque sono davvero una quantità di dati abnorme, ma di seguito vi diciamo cosa riescono a carpire.
Quali dati sono raccolti?
I dati raccolti da Avast tramite l’estensione gratuita raccogliere tantissimi dati come:
- Coordinate GPS Google Maps
- Cosa abbiamo cercato su Google
- Pagine Linkedin visitate dagli utenti
- Video visti su YouYube
- Quali siti visitiamo e cosa visitiamo come quelli per adulti.
Conclusioni
Avast resta pur sempre un ottimo antivirus gratuito e potete tranquillamente usarli. Avast ha anche annunciato di aver smesso di raccogliere dati dalle sue estensioni del browser per finalità commerciali. Ma ha anche dichiarato che potrebbero ancora esserci tracce di link che puntano a server esterni ma che non sono usati per carpire dati.
INDICE DEI CONTENUTI
Lascia un commento