Il programma di messaggistica più diffuso al mondo sebbene ai più possa sembrare gratuito, alla fine non lo è. Vi spieghiamo perché
Quante volte vi capita di leggere online e nei vari messaggi che trovate in giro qua e la sul web sulla possibilità che WhatsApp ritorni a pagamento. Allarmismi, complottisti, gente che annuncia di cancellarsi da WhatsApp se ritornerà a pagamento e molte altre cose. Infatti spesso le solite catene o messaggi che si trovano in rete recitano alcune delle frasi seguenti:
WhatsApp torna a pagamento: il costo è di 0,01 euro a messaggio, oppure un euro al mese
WhatsApp è a pagamento?
WhatsApp dal mese xxx ritorna a pagamento?
Se non condividi questa frase, WhatsApp tornerà a pagamento
WhatsApp, è gratis o si deve pagare?
WhatsApp ritorna a pagamento ecco cosa fare per non pagare
Dovete sapere che WhatsApp è stato a pagamento fino al 2016, prezzi da meno di 1 euro all’anno, ma dopo l’acquisizione da parte del gruppo capitanato da Mark Zuckerberg, di cui fanno parte l’ecosistema Facebook ed Instagram, la mossa è stato di renderlo completamente gratuito. Una mossa che ha fatto schizzare le iscrizioni a ben oltre il miliardo e mezzo di utenti.
In pratica, oltre un sesto della popolazione mondiale usa WhatsApp e questo è un dato impressionante, poiché nessuna applicazione di scambi messaggi arriva ad una potenza di fuoco così elevata. Infatti dovete sapere che la mossa di Facebook di rendere gratuita l’app di messaggistica più diffusa al mondo non è opera di beneficienza, ma Mark vuole guadagnare da altro che dal semplice rinnovo annuale.
WhatsApp è pagamento ma non lo sapete
Voi pagate WhatsApp non con i soldi, ma con i vostri dati. Si avete capito bene, con i continui cambi di regole e norme sulla privacy, WhatsApp vuole a tutti i costi i vostri dati per unirli con quelli di Facebook e creare un profilo puntuale e preciso di ogni utente iscritto sia sul social network che sull’app di messaggistica. E’ proprio lo scambio dei dati tra le due piattaforme ad essere al centro di numerose polemiche.
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I vostri dati, il numero di messaggi che scrivete, con chi scrivete e quando scrivete (ma non cosa scrivete … al momento) possono essere utilizzati dalla Facebook & Co. per tracciarvi. Vi faccio un esempio pratico. Se siete su Facebook ad un orario preciso e sta vedendo un video e copiate il link tra gli appunti e poi dopo qualche secondo andate su WhatsApp, è molto probabile che abbiate condiviso quel link.
Magari il link contiene un prodotto, o un video promozionale che Facebook ha messo li perché ha creato un vostro profilo. Quante volte vi è capitata questa dinamica? Tantissime volte e sono sicuro, che continuerà sempre meglio e più precisa. Nessuno vi regala nulla, WhatsApp non tornerà mai più a pagamento, ma voi pagate WhatsApp con i vostri dati.
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