Continuo da diversi anni ad usare un carica batterie USB non più recentissimo per ricaricare smartphone e tablet e qui vi spiego perché
La batteria dei moderni smartphone continua ad aumentare di mAh, ma c’è un limite, quello del peso e delle dimensioni, che l’utente avverte non appena prende lo smartphone in mano. Insieme al display, la batteria è il componente hardware che incide più sul peso, spessore e dimensioni dello smartphone.
Non si sente altro che parlare di W, W e ancora W, dove fino a poco tempo fa le batterie si ricaricano con pochi Watt ed in un paio di ore si ricaricava completamente, ora i record parlano addirittura di oltre 200 W e tempi di ricarica da 5 a 10 minuti, per passare da 0 al 100%.
Resto affezionato al vecchio e lento carica batterie
Io vado in controtendenza, ecco che con il mio fido carica batterie Samsung da appena 2A, ho caricato decine e decine di smartphone, tra cui anche gli irriducibili che resistono in mano da oltre due anni, e che di fatto non hanno mai visto un degrado minimo della batteria, se non davvero di pochissimo.
E’ palese che ricaricare lo smartphone 10 minuti può davvero fare da salvavita in alcuni casi, ecco perché porto sempre con me una carica batterie da 25W ed il mostro da 65W utile anche per dare potenza al mio notebook in caso di emergenza. Li uso davvero poco, ma in situazioni di emergenze e tempi ristretti sono davvero un comodità.
Come ricarico lo smartphone da diversi anni a questa parte? Sarà la tattica vincente per una batteria longeva?
Ho usato il termine comodità non a caso, poiché non è una necessità ricaricare lo smartphone completamente in 10-20 minuti, ma a tutti farebbe bene staccarsi durante la giornata per un paio di ore, non la notte quando dormite, ma anche di giorno, dove magari tenere sotto carica il telefono e ricaricarlo completamente.
Inoltre, cerco di non arrivare mai allo 0% di carica, ricarico la batteria quando arriva intorno al 20% e lo stacco quando è al 90% circa, una carica ogni giorno di un’oretta abbondante e solo in rari casi passo a carica batterie più potenti. Inoltre non lo lascio mai in carica tutta la notte, sempre in alcuni rarissimi casi.
Durata della Batteria vs Tempi di Ricarica: Perché la guerra è persa in partenza?
Il motivo è semplice, la durata delle batterie non può migliorare e quindi stanno spingendo per ricaricarle più velocemente, così da avere un vantaggio in termini di tempi di ricarica, che però a lungo andare può portare ad un forte degrado della batteria.
La dimensione della batteria, allo stato attuale non può aumentare più di tanto, se aumenta la dimensione ne risente peso e dimensioni complessive, e quindi con la tecnologia che avanza sempre di più, si possono migliorare i tempi di ricarica, con carica batterie “enormi” con Watt che aumentano sempre di più.
Non sono un chimico né un esperto in batterie, ma una ricarica così “potete” su batterie di piccole dimensioni, e con un amperaggio così limitato, oltre che offrire un piccola circuiteria per la protezione da eventuali problemi elettrici, a lungo andare stressare la batteria che può comportare alcuni rarissimi problemi di esplosione, che durare meno nel tempo.
La tecnologia avanza, ma va lenta … per le batterie
Circuiti elettronici sempre più prestanti, che regolano al meglio i tempi di ricarica, ed anche se lasciate connesso lo smartphone tutta la notte, in teoria dovrebbe regolare i tempi di ricarica secondo gli apprendimenti del software, che indica quanto caricare e a che potenza, secondo il vostro utilizzo.
Ecco che in attesa, di una vera rivoluzione sulla tecnologia delle batterie, il litio ha raggiunto il suo limite tecnologico di “spremitura”, io mi tengo stretto il mio piccolo e lento carica batterie da 2A che ricarica quasi ogni smartphone in meno di due ore. E voi?
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