Ecco l’aggiornamento annuale sulle distribuzioni Android installate sui dispositivi. Android 14 è ancora il grande assente con Android 15 già in fase di rilascio sui Pixel. Google non ce la fa a diminuire la frammentazione
Google ha smesso di pubblicare ed aggiornare i dati di distribuzione di Android da diversi anni ma ogni 6 mesi annuncia le versioni delle API collegate alle versioni Android supportate ed utilizzate dai dispositivi, di fatto aggiornando le statistiche della frammentazione Android installati sui milioni di dispositivi attivi in tutto il mondo.
Android 15 è ormai ufficiale, ad agosto sarà annunciato ed i primi Pixel lo riceveranno sin da subito, ma è incredibile notare (dal grafico sottostante) che Android 14, l’ultima versione del sistema operativo di Google, è solo la 5.a versione di Android diffusa, superata nientemeno che da Android 10 e tutte le versioni successive.
Infatti Android 14 è disponibile sul 13,0% di tutti i dispositivi dal lancio dell’agosto 2023 e in circa 12 mesi dal suo lancio è superato anche da Android 13 che è il re delle diffusioni, con il 20,9%, Android 11 con il 19%, Android 12 con il 14,7% ed è superato anche da Android 10 con il 13,6%.
Google non riesce proprio a diminuire la frammentazione del suo sistema operativo, che nel corso degli anni ha visto aumentare le versioni di Android che hanno una percentuale di diffusione molto alta, con addirittura Android Oreo e Android Pie che detengono rispettivamente il 5,8% e l’8,4% delle quote di mercato.
Infatti se i Google Pixel sono i primi a riceverli, di tutti i brand più diffusi, Samsung, OnePlus, Oppo, Xiaomi e Redmi solo i top di gamma sono aggiornati velocemente, mentre tutti gli altri dispositivi, che sono quelli che vendono anche di più, restano fermi a versioni vecchie di Android.
Insomma dati che se paragonati a quelli di iOS fanno rabbrividire, e sorprende che Android 14 non faccia la sua comparsa sul podio delle prime versioni, con le ultime 4/5 distribuzioni che si passano in rassegna di volta in volta coprendo oltre l’80% di tutto il panorama dei dispositivi ancora attivi, segno del cambio generazionale di smartphone più che un aggiornamento firmware.
