Il sistema operativo mobile di Huawei è ancora lontano per essere una alternativa al gigante Android. Ecco tutte le ultime notizie
C’è chi lo vedeva già pronto a fine 2019, poi si è sparato per il 2020, ma la triste realtà che è il sistema operativo mobile di Huawei, Harmony OS, non sarà pronto prima di diversi anni, e secondo voci in rete il 2025 potrebbe essere l’anno del debutto del nuovo ecosistema dell’azienda Cinese.
Huawei, colpita dal BAN degli Stati Uniti, continuerà ad usare Android ed il futuro non è roseo, anche se ci sono piccoli segni di disgelo tra Cina e Stati Uniti che potrebbero sbloccare la situazione per Huawei o almeno alleggerirla. Android è ancora troppo importante per Huawei, lo dimostra il nuovo Mate 30 Pro che sebbene sia un dispositivo fantastico a livello hardware, il software è strozzato dei servizi Google, sta penalizzando le vendite al di fuori della Cina.
Android è ancora un sistema troppo forte per essere impensierito, e lo stesso iOS di Apple trova difficoltà in termini di crescita globale e Huawei lo sa bene. Harmony OS dovrà essere un sistema pronto e funzionante, con un ecosistema dietro che permetta di competere ad armi pari ma potrebbero volerci ancora troppi anni affinché Huawei possa dire la sua.
Harmony OS non è nato di certo dopo il ban imposto a Huawei dagli Stati Uniti, e sono diversi anni che l’azienda Cinese ci sta lavorando, ma solo negli ultimi mesi ha dato un’accelerata proprio per l’impossibilità di usare Android. Potrebbero però volerci ancora troppi altri anni per completare il cerchio intorno al nuovo OS.
L’obiettivo di Huawei è portare Harmony OS non solo su smartphone e tablet ma anche su smartwatch, computer, TV, dispositivi IoT e molto altro, in modo che l’utente possa trovare familiare passare da un dispositivo all’altro. Se da un lato l’amministrazione di Huawei vede un’opportunità il BAN degli USA.
E’ vero anche che l’azienda Cinese è ancora troppo dipendente da Android e se non corre ai ripari a breve, potrebbe veder crollare il mercato smartphone anche se resta sempre molto forte in altri campi. Proprio gli investimenti sul 5G potrebbero concretizzarsi con la vendita delle proprie tecnologie ad altre aziende (Europee) per poter investire comunque in queste tecnologie e mantenere un potere forte anche sulle infrastrutture del futuro.
Insomma al momento nessuno sa cosa riserve il futuro di Huawei, ma se con Mate 30 il danno è ormai fatto perché il dispositivo era già pronto, non ci resta che aspettare la prossima primavera per la presentazione del P40 che se non avrà i servizi Google potrebbe esserci di nuovo all’orizzonte l’ennesimo crack di top di gamma.
Lascia un commento
Visualizza commenti