Il sistema di pagamento integrato in WhatsApp è finalmente ufficiale per tutti in India. Il 2025 è l’anno per il debutto in tutto il mondo?
Sono anni che si vocifera in suo debutto, è dal lontano 2020 che WhatsApp Pay è ufficiale in India anche se disponibile per poche persone e con alcune limitazioni imposte dal governo da quattro anni ma che finalmente potrebbe vedere il suo debutto globale.
WhatsApp Pay infatti è disponibile in India, per tutti e senza restrizioni, così da avere un banco di prova non indifferente visto che ha un potenziale bacino d’utenza enorme, oltre 1 miliardo di persone, e potrebbe segnare il debutto in tutto il mondo già durante quest’anno o al massimo nel 2026.
WhatsApp, o meglio Meta, ha stretto l’accordo con il National Payments Corporation of India che permetterà l’utilizzo di questo nuovo sistema di pagamento a livello globale e che forse farà da apripista per tutti vista la diffusione dell’app di messaggistica.
WhatsApp Pay ormai non ha bisogno di presentazioni, è il sistema di pagamento integrato in WhatsApp annunciato ormai tanto tempo fa come fase di test lanciato in India ed ora sembra pronto per il debutto ufficiale per tutti visto che la lunga fase di test sembra terminata.
Come funziona WhatsApp Pay?
Il funzionamento di WhatsApp Pay è semplicissimo e dopo aver associato la carta all’account, che dunque sarebbe collegato al nostro numero di telefono usato su WhatsApp, si potrà pagare nei negozi fisici avvicinando lo smartphone al POS, sui siti di e-commerce ed anche sarà possibile scambiarsi soldi tra gli utenti.
Quando esce WhatsApp Pay in Italia?
Al momento non abbiamo alcune voci che vedono il lancio globale di WhatsApp Pay, ma se il 2025 ha visto il debutto globale come funzionalità, ormai Meta deve solo gestire qualche pratica burocratica in tutti i paesi per prevedere il lancio globale.
Non sappiamo quando uscirà in Europa e in Italia, ma possiamo prevedere tra quest’anno e l’anno prossimo anche se non ci sono voci di un possibile lancio imminente ma anche un lancio durante già quest’anno con la funzionalità che potrebbe prima arrivare negli Stati Uniti e poi dalle nostre parti.
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