Viene confermato il massiccio attacco cracker all’Italia avvenuto a fine febbraio 2023 da un gruppo filorusso
Un massiccio attacco di tipo DDoS ha messo in ginocchio l’Italia intera il 21 febbraio, l’attacco informatico messo in piedi e rivendicato da un gruppo filorusso, ha messo in difficoltà Ministero degli Esteri, della Difesa, il Viminale e molte aziende tra cui la Banca Bper e A2a solo per citarne alcune.
L’attacco non è stato fatto per creare danni, ma più disagi, proprio nel giorno in cui il Premier Giorgia Meloni aveva in programma la visita a Kiev. Di fatto è stata una vera e propria vendetta, e vista la tipologia dell’attacco è stato fatto per mettere in crisi la rete nazionale, ma non di bucarla.
Infatti l’attacco dei cracker è stato massiccio, tanto da mandare offline molti siti web, e il gruppo filorusso NoName057 ha rivendicato l’attacco con un post su Telegram, indicando anche le motivazioni di “vendetta”.
La rete è andata in difficoltà, visto che l’attacco DDoS mira a intasare i server con milioni di richieste al secondo. Infatti il sito dei Carabinieri, per diverse ore è rimasto irraggiungibile e non sicuro, visto che il team di sicurezza ha deciso di svalidare il certificato, proprio per non correre ulteriori rischi.
Ecco alcuni servizi colpiti:
- Ministero della Difesa
- Ministero degli Esteri
- Sito dei Carabinieri
- Sito del Viminale per la Carta d’identità
- Sito delle Politiche agricole
- TIM
- Banca PER
- A2A Energia
- e molti altri
Sono stante tantissime le aziende colpite dagli hacker/cracker durante gli ultimi mesi, e se ci sono grandi manovre a livello mondiale per mitigare questi attacchi, è sempre meglio proteggersi adeguatamente con una struttura solida a livello informatico.
Attacchi del genere sono molto potenti, fatti da persone molto competenti che non hanno alcuna remora nel fare danni alle aziende e rubare dati, sia per guadagnare soldi che proprio per danneggiare.
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