L’Unione Europea si avvicina a piccoli passi nel gettare le basi dell’AI Act
La strada è ancora lunga ma l’AI Act si dovrà fare, a tutti i costi, è necessario, si deve fare perché Intelligenza Artificiale in poco tempo ha dimostrato che è necessaria una regolamentazione in materia e l’Europa è un passo avanti agli altri.
Cos’è l’AI Act?
L’AI Act è una regolamentazione dell’intelligenza artificiale, detta in parole semplici, e sebbene l’intesa di massima tra diversi paesi è molto forte, ancora non si è arrivati al dunque. I colloqui sono intenti, ma al momento solo Italia, Francia e Germania hanno trovato un’intesa di massima.
Se ne parla da questa estate, in autunno i tempi sembravano maturi, ma forse l’inverno è il mese giusto per mettere nero su bianco una prima bozza dell’AI Act condiviso con tutti gli stati membri dell’eurozona anche se i lavori sono in alto mare.
L’accordo di base ha come fondamenta una regolamentazione che metta chiaramente nero su bianco un codici di condotta di cosa e potrà fare e cosa non potrà fare l’Intelligenza Artificiale applicando la regolamentazione in base ai modelli di IA generativa, alla sua dimensione e potenza del modello.
AI Act: Sicurezza e … umanità
La sicurezza è al centro delle discussioni come perno cardine per una regolamentazione ferrea, e che metta l’uomo sempre in prima fila rispetto all’Intelligenza Artificiale. Sicuramente l’AI Act serve per fare strada, è una prima bozza, però è necessario per buttare due regole che non mettano in pericolo anche la nostra esistenza (ma forse per questo è ancora presto).
Ma alla fine quando uscirà questo regolamento?
Al momento non ci sono tempistiche chiare, il percorso è ancora lungo ma secondo quanto emerso durante i primi incontri, l’AI Act dovrebbe nascere entro il 2024, entro le elezioni europee, altrimenti si rischia che il tutto slitti al 2025 se non si troverà un’intesa di massima.
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