Forse era prevedibile, ma tutti i servizi di streaming, dopo un paio d’anni di un boom pazzesco, sentono il peso della fine della pandemia. Calo o solo stallo?
La pandemia ha visto il mercato dello streaming e del gaming in forte crescita, anche per via delle condizioni dovute alla chiusura forzata di intere città e anche di isolamento in casa ecco che i servizi di video streaming ci hanno fatto compagnia per passare il tempo, così come i video giochi.
Nel 2022, i servizi SVOD [Streaming Video On Demand] negli Stati Uniti genereranno entrate per 25,32 miliardi di dollari, in aumento del 13% rispetto allo scorso anno, secondo il rapporto Global Entertainment & Media Outlook 2022-2026 di PwC, pubblicato lunedì. Si prevede che il segmento raggiungerà i 33,59 miliardi di dollari entro il 2026, rappresentando un tasso di crescita annuo composto dell’8,5% dal 2021-26
Ora a distanza di due anni dall’inizio della pandemia e le riaperture che si iniziano a sentire, questo mercato che ha visto una netta crescita ora inizia un calo “fisiologico“. Netflix fa segnare un calo degli abbonati di circa 200.000 utenze, Disney+ ha visto al ribasso le stime di crescita ed Amazon Prime Video non cresce come un tempo.
Sebbene la pandemia non è completamente alle spalle, tra vaccini ed immunità, diventa meno aggressiva e il mercato dello streaming sta iniziando a segnare i primi segni di difficoltà dopo anni dove hanno dominato in lungo ed in largo come intrattenimento numero uno domestico.
Il calo è sensibile, rispetto al +27% del 2020 e il +19,5% del 2021, ora un +13% del 2022 è davvero contenuto, e nei prossimi anni l’aumento potrebbe diminuire sensibilmente ancora. Lo streaming è in crisi, l’aumento dei prezzi sicuramente non aiuta questo settore e allora solo i contenuti esclusivi e di qualità potrebbero far spiccare un servizio più dell’altro.
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