Sono 18 le accise che fanno gonfiare il prezzo dei carburanti oltre ogni limite. Ecco quali sono e quanto incidono
Il costo del carburante come Benzina e Diesel non si vedeva a prezzi così elevati da diversi decenni e sia la pandemia, che ha scatenato la crisi nel post, e poi adesso la guerra della Russia contro l’Ucraina ha fatto schizzare alle stelle il metodo numero uno al mondo per alimentare buona parte dei mezzi di trasporto che si muovono in tutto il mondo.
Se il prezzo oltre i due euro della benzina e del diesel vi spaventa, vi farà arrabbiare che il costo così alto del carburando è dovuto in parte, quasi il 50% del prezzo attuale dalle accise. Sono molti i beni colpiti dalle accise, ma quelle su cui pesano di più sono benzina, gasolio, gpl e gas metano che vedono incidere il prezzo delle accise sul prezzo al litro.
Cosa sono le accise?
Le accise carburanti, di fatto è una tassa, che lo Stato impone sulla vendita di alcuni prodotti di consumo. Le accise vengono applicate su quei beni di consumo di massa e non solo i carburanti ne sono colpiti, ma anche su sigarette, bevande alcooliche, fiammiferi, energia elettrica e oli lubrificanti.
Le accise sono delle tasse che il governo aggiunge al prezzo finale per avere degli introiti diretti in caso di emergenza. Le accise attualmente attive sono ben 18 e buona parte di questi vengono ancora pagati sebbene l’emergenza per cui è stata attivata è bella che finita.
Basti pensare che paghiamo ancora il finanziamento della crisi di Suez del 1956, si avete capito bene, oltre 70 anni fa, pari a 0,00723 euro. Voi direte è un importo minimo, ma sommandole tutte insieme e soprattutto sommandole per il numero di litri fatti in tutta Italia, si raggiungono cifre da capogiro.
Accise Benzina e Diesel: Ecco l’elenco completo. Incidono quasi per metà del prezzo
Ecco l’elenco completo delle accise attualmente attive a marzo 2022 in Italia su tutti i beni che vi abbiamo indicato in alto ma che incidono tanto, forse davvero troppo sul prezzo al litro del carburante più usato in Italia per muovere auto e altri mezzi di trasporto.
- Finanziamento della crisi di Suez (1956) – 0,00723 euro;
- Ricostruzione post disastro del Vajont (1963) – 0,00516 euro;
- Ricostruzione post alluvione di Firenze (1966) – 0,00516 euro;
- Ricostruzione post terremoto del Belice (1968) – 0,00516 euro;
- Ricostruzione post terremoto del Friuli (1976) – 0,00511 euro;
- Ricostruzione post terremoto dell’Irpinia (1980) – 0,0387 euro;
- Finanziamento missione ONU in Libano (1982 – 1983) – 0,106 euro;
- Finanziamento missione ONU in Bosnia (1996) – 0,0114 euro;
- Rinnovo contratto autoferrotranvieri (2004) – 0,020 euro;
- Acquisto autobus ecologici (2005) – 0,005 euro;
- Ricostruzione post terremoto de L’Aquila (2009) – 0,0051 euro;
- Finanziamento alla cultura (2011) – 0,0071;
- Finanziamento crisi migratoria libica (2011) – 0,040 euro;
- Ricostruzione per alluvione che ha colpito Toscana e Liguria (2011) – 0,0089 euro;
- Finanziamento decreto “Salva Italia” (2011) – 0,082 euro;
- Finanziamento per ricostruzione post terremoto dell’Emilia (2012) – 0,024 euro;
- Finanziamento del “Bonus gestori” (2014) – 0,005 euro;
- Finanziamento del “Decreto fare” (2014) – 0,0024.
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