E’ guerra tra Epic Games e Apple e Google per il sistema di pagamento integrato. Si va in tribunale ma intanto il gioco non è scaricabile dagli store ufficiali
Epic Games, software house che sviluppa giochi tra cui il fortunatissimo Fortnite non è più presente né su App Store per dispositivi iOS che su Play Store per Android dal 13 agosto 2020. Una mossa che è stata voluta da Epic Games come rivalsa per le tasse imposte per pagare i rinnovi e per questo ha citato in giudizio entrambe le controparti.
Non con una decisione presa di punto in bianco, ma andando contro alle regole assurde di tasse imposte dagli store di Google ed Apple. Per questo di recente nel gioco è stata introdotta la possibilità di pagare il gioco direttamente senza passare dai sistemi di pagamento integrati in Android o Apple così da eludere le tasse da pagare.
Infatti su App Store e Play Store, Apple e Google chiedono il 30% di commissione fissa per ogni transazione in denaro per tutti i servizi offerti. Secondo i due fornitori di servizi mobile, “Epic Games ha espressamente violato le regole che valgono per tutti” e quindi deve essere rimossa dallo store, mentre per Epic Games si tratta di avallare l’ipotesi di posizione dominante negli store senza alcuna alternativa valida ed accettata.
Apple e Google: Posizione dominante e tasse elevate?
Fortnite è sbarcato sul Play Store solo ad aprile 2020 dopo che da oltre 2 anni era disponibile al download solo come file APK o altre piattaforme sempre per questioni di licenza. Il fatto è chiarissimo, Epic Games, ed altre software house come Spotify o Kaspersky hanno accusato a più riprese Apple e Google di posizione dominante e impedire l’uso di store concorrenti.
Questo si permette di ottenere un alto livello di sicurezza (a detta di Apple e Google) ma dall’altro alti compensi (30% a transazione) e nessuna possibilità di poter scaricare app e giochi da altri store in via ufficiale (posizione dominante) sono le richieste di Epic Games che farà in tribunale.
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