Olympus abbandona la fotografia dopo 84 anni

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Olympus non farà più fotocamere dopo una lunga storia di 8 decenni. La concorrenza è troppo forte

Con un annuncio che nessuno si aspettava, Olympus ha deciso di abbandonare il mondo della fotografia dopo ben 84 anni di storia. Resterà per molto tempo l’assistenza e si terrà i marchi “OM-D” e “Zuiko” ma sono già emersi alcuni dettagli della vendita della sezione fotografia di Olympus. Una notizia che ha scosso il mondo della fotografia dove la casa Giapponese era sempre molto apprezzata.

Infatti Olympus così com’è non morirà ma è stata venduta a Japan Industrial Partners (JIP) con la sezione Imaging che continuerà sotto l’azienda che si era già comprata la sezione computer di Sony, VAIO. Come un fulmine a ciel sereno che aveva però mostrato le prime avvisagle durante la fine del 2019, con la chiusura della divisione Imaging, che presagiva un netto cambiamento epocale nell’azienda e le recenti difficoltà globali di tutto il mondo.

Dietro a questa strategia, c’è il progetto di Olympus di trasformare la società e dedicarsi totalmente alla sezione medicina di cui è da tempo molto presente, ma ora vuole sbarcare in tutto il mondo. Dunque una decisione aziendale netta, cambiare campo e dedicarsi ad apparecchiature mediche ma battuta anche dagli smartphone che sono diventati sempre un sostituto delle macchine fotografiche di fascia media.

Dunque non solo la concorrenza agguerrita, ma anche un mondo che sta cambiando e il settore Imaging di Olympus sempre in grave crisi e continue perdite per tre anni consecutivi. Nonostante gli sforzi, si devono tagliare i rami aziendali che vanno in perdita e non portano valore aggiunto all’azienda, anche se si poteva e doveva fare di più per salvare 84 anni di storia della fotografica.

Olympus salva i marchi OM-D e Zuiko, attivi sin dal 1936, che passeranno sempre nelle mani di JIP ma continueranno a fare quello che facevano prima. Il discorso assistenza verrà mantenuto da JIP per tutti i prodotti Olympus prima della vendita finale, che dovrebbe arrivare per fine 2020. Non si conoscono i dettagli economici dell’accordo ma si parla di diversi miliardi di dollari.

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